Essᥱrᥱ o ᥒoᥒ ᥱssᥱrᥱ?… Qᥙᥱᥣᥣo ᥱ̀ ιᥣ dιᥣᥱmmᥲ!

Oggi in questo articolo affrontiamo uno di quei temi grammaticali, che come ti dicevo in un altro articolo precedente, fa parte di quel bagaglio indispensabile per poter comunicare in inglese, liberamente e senza timore di fare delle gaffe grossolane.

Sto parlando del verbo Essere, in inglese ƬO ƁƐ, uno dei verbi principali in inglese, ed appunto per questa ragione, è un verbo che dovresti padroneggiarlo perfettamente in modo da poterlo sfoggiare senza indugiare quando vuoi.

Il verbo ƬO ƁƐ, tradotto in italiano come “ESSERE, STARE”, è usato tantissimo in diverse situazioni e questo perché viene coniugato e usato nelle frasi in maniera particolarmente assidua.

Così come in italiano, questo verbo può collegare il SOGGETTO con l’AGGETTIVO, e quindi può servire come congiunzione tra il soggetto ed il predicato. Qualche esempio? Ti accontento subito!

Alice is clever. /ˈælɪs ɪz ˈklɛvə/ – Alice è intelligente.
John is at work. /ʤɒn ɪz æt wɜːk/ – John è al lavoro.

You are very tall. /juː ɑː ˈvɛri tɔːl/ – (Tu) Sei molto alto.
I am a teacher. /aɪ æm ə ˈtiːʧə/ – Io sono una maestra.


E questo è ma…come si costruisce una frase affermativa, negativa e interrogativa?


Per fortuna e ‘stranamente’, la coniugazione di questo verbo in realtà è abbastanza semplice, non nasconde  perciò delle insidie particolari.

E perciò, a questo punto io direi: bando alle ciance! Iniziamo pure con la coniugazione e di questo verbo davvero fondamentale!

ℂ𝕠𝕟𝕚𝕦𝕘𝕒𝕫𝕚𝕠𝕟𝕖 𝕖 𝕊𝕥𝕣𝕦𝕥𝕥𝕦𝕣𝕒

I amI’m notI’mAm I…?Io sono
You areYou are notYou aren’tAren’t you…?Tu sei/Voi siete
He isHe is notHe isn’tIs he…?Lui è
She isShe is notShe isn’tIs she…?Lei è
It isIt is notIt isn’tIs it…?Esso/Essa è
We areWe are notWe aren’tAre we…?Noi siamo
They areThey are notThey aren’tAre they…?Loro sono

AFFERMATIVA:

Soggetto + TO BE

Mark is American – Mark è americano
/mɑːk ɪz əˈmɛrɪkən/

NEGATIVA:
Soggetto + TO BE + NOT 

Mark is not (isn’t) American – Mark non è americano
/mɑːk ɪz nɒt əˈmɛrɪkən/INTERROGATIVA:
TO BE + Soggetto
Is Mark American? – Mark è americano?

/ɪz mɑːk əˈmɛrɪkən?/

INTERROGATIVA-NEGATIVA:
TO BE + NOT + Soggetto

Isn’t Mark American? – Mark non è americano?
/ˈɪznt mɑːk əˈmɛrɪkən?/


LE RISPOSTE BREVI, The short answers, i “sì” e “no” italiani, vengono formate in questo modo:

Affermativa: 
Yes + Pronome personale corrispondente al soggetto +TO BE
Yes, He is. – Sì, lui è.


Negativa: 
No + pronome personale corrispondente al soggetto + TO BE

No, he isn’t. – No, lui non è.


Ricorda che gli inglesi amano le forme contratte, ci vanno davvero pazzi, perciò hanno un largo utilizzo nel parlato inglese. Quelle estese vengono invece utilizzate maggiormente nell’inglese scritto e sono da considerare più formali.

Capita spesso di arricchire delle frasi dove questo verbo è presente con degli AVVERBI DI  TEMPO  o FREQUENZA, tali quali:

always /ˈɔːlweɪz/sempre, often /ˈɒf(ə)n/spesso, never /ˈnɛvə/ mai, rarely /ˈreəli/raramente – seldom /ˈsɛldəm/, a little /ə ˈlɪtl/ poco, normally /ˈnɔːməli/ normalmente, frequently /ˈfriːkwəntli/ frequentemente, early /ˈɜːli/ presto, late /leɪt /tardi, usually /ˈjuːʒʊəli/ di solito, sometimes              /ˈsʌmtaɪmz/talvolta.


Un avverbio di frequenza (in inglese Frequency Adverb) non è altro che quella parolina che usiamo si per indicare, per l’appunto, la frequenza con cui avviene un’azione. Se facciamo un confronto tra gli avverbi di frequenza italiani e quelli inglese, salterebbe subito all’occhio che la loro posizione all’interno della frase di solito è diversa o comunque è meno flessibile. Infatti si collocano:

– prima del verbo, sia nei tempi semplici (Present Simple, Past Simple, Future Simple), che in quelli composti (Present Continuous, Present Perfect, Present Perfect Continuous, Past Continuous, Past Perfect, Present Perfect Continuous, Future Continuous, Future Perfect, Future Perfect Continuous)

– dopo il verbo “BE”, dopo CAN, MAY, WILL, SHALL, MUST (più conosciuti come verbi modali), e dopo i verbi ausiliari DO/DOES, DID, HAVE/HAS

– prima dell’ausiliare nelle risposte brevi

Attenzione però! È possibile collocare alcuni avverbi di frequenza, come per esempio: occasionally, sometimes, normally, often, frequently, usually, all’inizio della frase.

E questo è! Niente più e niente meno. Questo pilastro della lingua inglese è tanto semplice quanto fondamentale e molto presente nella grammatica anglosassone.

Tanto è così che in realtà introduce e ci porta ad un altro argomento, sempre importante, primario tra i fondamenti inglesi. Sto parlando del Ƥяєѕєηт Ƈσηтιηυσυѕ!

Sicuramente lo conosci già, tuttavia un ripasso non ha mai fatto del male a nessuno, perciò io direi che sarebbe il caso di buttarci nella mischia e cominciare a parlare di questo tempo verbale.


Ƥяєѕєηт Ƈσηтιηυσυѕ

In inglese ci sono dei tempi verbali che possono creare confusione, ed il Ƥяєѕєηт Ƈσηтιηυσυѕ è uno di quelli.  A questo punto mi dirai che non c’è da essere confusi in questo caso, dopotutto lo stesso nome dovrebbe dire di cosa si tratta, dovrebbe essere solo un PRESENT.

 Come accade spesso, anche in altri ambiti, è il proprio il caso di dire che 

“Non tutto quel che brilla è oro!”


Ora, onde evitare di fare danni, andiamo a vedere subito, senza perderci in chiacchiere, quando dovremmo mai usare questo tempo verbale.

𝕌𝕊𝕆

Il Ƥяєѕєηт Ƈσηтιηυσυѕ si usa per descrivere un’azione in corso mentre si sta parlando, per descrivere un’azione o un evento nel futuro, che è già stato pianificato o programmato, ma anche per descrivere e sottolineare una serie di azioni che si ripetono continuamente ma solo se in presenza di always, forever o constantly.

I am cooking – Sto cucinando (In questo momento qui e ora.)
/aɪ æm ˈkʊkɪŋ/

Jennifer is going to London tomorrow – Jennifer andrà a Londra domani (ha già preso il biglietto). /ˈʤɛnɪfər ɪz ˈgəʊɪŋ tuː ˈlʌndən təˈmɒrəʊ/

Harry and Sally are always arguing! – Harry e Sally stanno sempre a litigare! (È un qualcosa che fanno proprio sempre). /ˈhæri ænd ˈsæli ɑːr ˈɔːlweɪz ˈɑːgjuːɪŋ/

Ci sono alcuni verbi che si rifiutano proprio ad assumere la forma progressiva, e questo perché si riferiscono a uno stato piuttosto che ad azioni e perciò generalmente usati con il present simple.

Ne fanno parte a questa categoria verbo to be, have, look, seem ma anche i verbi che esprimono una percezione (feel, hear, see, smell, taste), quelli per esprimere un’opinione (believe, consider, think, suppose), quelli che esprimono sentimento e piacere (like, dislike, hate, hope, love, mind, prefer), e quelli che esprimono conoscenza (forget, imagine, know, mean, remember, understand, notice).


𝕊𝕥𝕣𝕦𝕥𝕥𝕦𝕣𝕒

Questo tempo verbale progressivo, il Ƥяєѕєηт Ƈσηтιηυσυѕ si forma con il presente di To Be, più il verbo dell’azione con desinenza ING. Andiamo a vedere nello specifico la sua formazione.

AFFERMATIVE
Soggetto + TO BE (am/is/are) + verbo base con –ING
Mark is playing tennis – Mark sta giocando a tennis.
/mɑːk ɪz ˈpleɪɪŋ ˈtɛnɪs/

INTERROGATIVE

TO BE (am/is/are) + Soggetto + verbo base con –ING
Is Mark playing tennis? – Mark sta giocando a tennis?

NEGATIVE
Soggetto + TO BE (am/is/are) + NOT + verbo base con –ING

Mark isn’t playing tennis – Mark non sta giocando a tennis.
/ɪz mɑːk ˈpleɪɪŋ ˈtɛnɪs/

Purtroppo in alcuni casi, per coniugare un verbo al gerundio, non è sufficiente aggiungere soltanto -ING e basta. Insomma ce la dobbiamo sudare un pochetto anche qui… ma non molto… tranquill@! Basterà cambiare un pò la parte finale del verbo. Vediamo in che modo.


Quando i verbi terminano con…

una vocale seguita da una consonante, per creare la forma -ING ci toccherà raddoppiare la consonante e aggiungere –ING

swim – swimming

get – getting

una vocale seguita da una consonante ma seguita a sua volta da una -E, allora dovremmo rimuovere la E, per poi aggiungere –ING


come – coming

live – living

una vocale accentata + una consonante (solo con i verbi bisillabi), basterà raddoppiare la consonante e aggiungere –ING

prefèr – preferring

transmìt – transmitting

una vocale ed una -L, quello che faremo è raddoppiare la L e aggiungere –ING

quarrel – quarrelling

travel – travelling

– una -y oppure una -i, queste rimangono intatte (sia la -y che la -i), e si aggiunge la desinenza -ING

study – studying

And that’s all folks! Qui abbiamo finito questo luuuuungo articolo che però alla fine non era per nulla complicato. Anzi, sai cosa ti dico… proprio perché del tutto semplice ed anche perché ogni volta che s’impara qualcosa di nuovo (e non solo) è giusto fare un pò di pratica, t’invito a scrivi qui sotto nei commenti qualche frase con il Ƥяєѕєηт Ƈσηтιηυσυѕ, formulando sia frasi in presente che in futuro… Vediamo cosa ne viene fuori!


••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

#inglese #imparalinglese #corsodinglese #lezionidinglese #inglesepergliitaliani #pilloledinglese #grammaticainglese #pronunciainglese #english #grammar #vocabulary #pronunciation #ingleseinpillole #ingleseonline #inglesedacasa #corsiling #imparalingleseconcorsiling #corsilinginsegna #englishteacher #inglesedivertente #englishlearning #ebookcorsiling #blogcorsiling #englisheasy #englishtips

Pubblicato da corsiling

Marcela Mingrone, argentina di Buenos Aires, ufficialmente è una insegnante d'inglese ed ufficiosamente una traduttrice. Nata e vissuta nel suo paese nativo per i suoi primi anni di vita, si trasferisce in Italia, paese che tuttora l'accoglie e che lei ha fatto casa sua. dopo i suoi studi sulla lingua inglese. e durante il suo percorso come insegnante, prova sulla propria pelle cosa vuol dire imparare ed insegnare con metodi tradizionali, sinonimo, nella maggior parte dei casi, di corsi noiosi e perfino austeri, ottenendo come risultato apprendimenti faticosi ed inefficaci. È così che nasce una tecnica di insegnamento tutta sua. Portando la sua esperienza come allieva e la sua capacità come insegnante, si dedica ad educare. grandi e piccini, servendosi del divertimento, tuttavia senza tralasciare l'importanza e la qualità dei contenuti. Consapevole di non poter insegnare la lingua inglese come lo farebbe un nativo anglosassone, la sua tecnica si focalizza su tutte quelle difficoltà che un italiano deve affrontare quando si affaccia all'apprendimento di questa lingua, capendo ed anticipando quelli che possono essere gli ostacoli durante lo studio, e proprio perché affrontate da lei stessa nel proprio percorso formativo.