PREPOSIZIONI: Che gran grattacapo!!!

IN, ON, AT Come preposizioni di luogo


È assodato che per chi studia la lingua inglese, una tra le problematiche più ricorrenti che si possono presentare ha a che fare con le PREPOSIZIONI.

Capire effettivamente qual è che sia l’uso corretto di queste parole accessorie tra quelle proposte con varie significati e per le varie occasioni e le discrepanze sottili che le contraddistinguono e differenziano, per non parlare delle eccezioni, diventa davvero un’impresa titanica.

Certo è che le preposizioni inglesi non funzionano come quelle italiane e questo non fa altro che confondere di più e portarci a sbagliare sistematicamente ogni volta che, senza accorgercene o per abitudine, traduciamo letteralmente la frase che stiamo cercando di formulare in inglese.

In questo articolo proverò a fare un pò di luce laddove c’è buio totale, cercando di spiegarti alcune delle regole che regolamentano il loro utilizzo, ricorrendo poi a qualche piccolo trucchetto proprio per agevolare la loro memorizzazione. Ma non perdiamoci in chiacchiere ed addentriamoci in questo argomento così spinoso.

PREPOSIZIONE DI LUOGO

Le preposizioni sono spesso fonte di confusione e dure da assimilare, e questo per 3 ragioni principali:

#1 Noi NON nativi tendiamo a tradurre letteralmente… NON FARLO MAI!!!

#2 Molte di loro spesso si usano non solo come preposizioni, ma anche come avverbio ed aggettivo.


#3 Ci sono un sacco di eccezioni, espressioni fisse e frasi preposizionali (frasi che iniziano con preposizioni e che servono a descrivere un soggetto oppure a dire dove o quando si sia svolta un’azione) che le contengono e aggiungono altri usi e significati.


Partiamo con il dire che una preposizione di luogo è quella particella del discorso destinata ad informare riguardo al luogo di un’azione o di un avvenimento, indicando la relazione che c’è tra un oggetto (persona, animale o cosa) ed un altro oggetto (persona, animale o cosa) con rispetto allo spazio che occupano.

Mentre in italiano possiamo trovare delle preposizioni articolate, in inglese le preposizioni possono essere solo semplici, ricorrendo all’aggiunta di un articolo per formare quelle articolate italiane (in the = nel, nella/lo/le, nei al, allo/la/le, agli; at the = nel, nella/lo/le, nei al, allo/la/le, agli; on the = sul, sullo/la/le, sui. etc.)


Tra loro ci sono quelle denominate di “stato in luogo”, che seguono sempre un verbo di stato (verbi che esprimono percezione, quelli che esprimono intenzione, volontà e opinione, quelli che esprimono emozioni, stati d’animo e sentimenti, e quelli che indicano il possesso e/o la relazione tra due o più oggetti) come SEE, LOOK, HEAR, TASTE, WANT, KNOW, UNDERSTAND, HATE, LIKE, LOVE, BE, HAVE, THINK, etc, e di “moto da/a luogo” utilizzate con verbi di moto (verbi che indicano un movimento che sia un’azione momentanea e improvvisa, un’attività, un processo e quelli che descrivono azioni che si compiono) come COME, GO, TAKE, RIDE, DRIVE, WALK, GET, RAIN, etc.


Strutturalmente parlando ci sono due modi per utilizzarle al meglio all’interno di una frase. Si potrebbe infatti usarle rispettando la regola:

Preposizione (e complemento di luogo) + soggetto + verbo

AT school + Michael + works
In scuola, + Michael + lavora 

oppure:

Soggetto + verbo + Preposizione (e complemento di luogo)

Michael + works + AT school
Michael + lavora + in scuola

IN, ON, AT Sono solo alcune tra queste preposizioni che presentano poi una complicazione in. più: 

Possono essere usate sia come preposizioni di luogo che come preposizioni di tempo, aggiungendo altri significati e quindi anche altri utilizzi.



In questo articolo proverò a semplificare un pò le cose es a portare un pò dei chiarezza.


Partiamo dalla prima preposizione sotto esame: IN (clicca su “IN” per vedere il video dove ti spiego tutto!).


Anche se tradotto spesso come “presso”, IN viene inteso soprattutto come «ALL’INTERNO DI…»Lo si usa per indicare che un soggetto (persona, oggetto, animale) si trova in un punto «all’interno» di uno spazio chiuso, delimitato fisicamente ma anche immaginariamente (senza confine fisico).

Perciò lo useremo con:

#1 NAZIONI (dentro i confini) ⇒ I live in Italy.

#2 CITTÀ (dentro i confini)⇒ I work in Naples.

#3 ZONE GEOGRAFICHE (dentro i confini): Regioni/Continenti/Catene montuose/Arcipielaghi/

                                           Grandi isole/Punti cardinali
Michael is in the Yorkshire/in Europe/ in The Alps/ in the British Archipelago/ 

    in Sicily/in the north of England.

#4 AMBIENTE NATURALE ⇒ in the mountains/in the forest/in the sea

 (Ma tieni sempre presente che con: SEA (mare), RIVER (fiume), LAKE (lago) la preposizione IN indica NELL’acqua (DENTRO l’acqua). E lo stesso succede con altri liquidi: IN the tea/ IN the soup/ IN the coffe).

                                              
#5 EDIFICI, STANZE DELIMITATE (dentro le mura) ⇒ in the house/in the kitchen

#6 LUOGO DELIMITATO DA UN CONFINE ⇒ in the swimming pool/in the street


#7 LUOGO OPPURE OGGETTO CHIUSO compresse le parti del corpo se riferito ad un qualcosa “all’interno” di quella parte del corpo, e materiale stampato quando si fa riferimento ad un qualcosa contenuto all’interno del testo

in the car/ in a bag/in the neck/ in the book 

#8 INDIRIZZI (Via, Piazza, etc.) SENZA NUMERO CIVICO ⇒ Mary lives in King’s Road

#9 TRASPORTI ⇒ in the car/ in the helicopter/ in a rowboat

Ora parliamo di AT (clicca su “AT” per vedere il video dove ti spiego tutto!), che vuole dire «IN». Si usa per dare l’idea che un soggetto (persona, oggetto, animale) si trova in un punto specifico nello spazio ma come punto indicativo o in generale.


Perciò lo useremo con:

#1 EDIFICI FISICI DOVE SI VIVE, SI LAVORA, SI STUDIA  ⇒ Jim’s always at home
(Si tratta di un punto indicativo: noi sappiamo che Jim è sempre a casa ma non sappiamo in quale punto della casa, se in camera, in cucina, in sala, e così via).

#2 LUOGHI PUBBLICI E NEGOZI ⇒ Mary works at the supermarket/ at the post office.

#3 LUOGHI IN GENERALE (compresso MARE, LAGO, FIUME come luoghi in generale) 
                                            ⇒ Frank is at the sea.

                                                Luigi is at the telephone (questo vuol dire che Luigi si trova dove c’è l’apparecchio del telefono e non trattenuto i9n una conversazione telefonica)

                                                Yesterday I met Marco at the bus stop.

#4 EVENTI, FESTE, RIUNIONI⇒at the party/ at a concert/ at a conference

#5 INDIRIZZI COMPLETI DI NUMERO CIVICO ⇒at 3 Carabi street/ at 21 Abbey Road

#6 TAPPA DI UN PERCORSO, ovvero una città quando si tratta di una tappa nell’ambito di un percorso ⇒ This train calls at Reading.


E siamo giunti all’ultima preposizione trattata in questo articolo, ON (clicca su “ON” per vedere il video dove ti spiego tutto!). Significato:  «SOPRA». Viene usata per segnalare che un soggetto (persona, oggetto, animale) si trova «AL DI SOPRA» di una superficie ed «A CONTATTO» con essa.


Quindi ON sarà impiegato con:

#1 UNA SUPERFICIE (qualsiasi tipo di superficie, in qualsiasi posizione si trovi, perciò anche verticale, compresse parti del corpo se a contatto con la pelle, ed i liquidi se a contatto con la superficie di questi liquidi) ⇒on the table/ on the wall/ on the river/ on the leg

#2 PIANI DI UN PALAZZO ⇒on the first floor

#3 TRASPORTO (ma solo se riferito a quelli in cui puoi camminare o stare in piedi al suo interno ed hai una, anche se limitata, libertà di movimento)
on the bus/ on the plane/ on the train/ on a ship
*
Quando si tratta di mezzi di trasporto però fai attenzione!!!
Se devi dire che il soggetto sta andando da qualche parte, quindi stai usando il verbo TO GO, la preposizione da usare è BY
to go by car/ by train/ by bus/ by ship/ by bicycle

#4 (per indicare) UNA POSIZIONE SU DI UNA LINEA ⇒on the border

#5 MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA ⇒on tv/ on the radio/on the websiteTieni presente che se dici per esempio: ‘Robert is ON the telephone’, questo vuol dire che ‘Robert’, in questo caso, è impegnato a parlare in una conversazione telefonica al telefono!!!

Ora però sicuramente starai pensando: ‘ok, ora so quando usarlo ed è facilissimo seguire queste indicazioni fin quando leggo il tutto, ma come dovrei fare per memorizzare tutto questo popò di robina?’

Tranquill@, non disperare, un metodo ci sarebbe! Anzi, a dire il vero io avrei due di metodi da suggerirti per riuscire a mettere dentro la tua zucca tutta questa informazione.

Il primo di questi metodi prevede l’inventare una frase che contenga tutte le categorie in cui si possono usare ognuna di queste preposizioni.

Per esempio, prendiamo la preposizione IN. Una frase che contenga tutte le occasioni in cui si può usare la preposizione IN potrebbe recitare così:

“Michael was reading one of the articles about work IN the book of the Italian Constitution, IN the taxi, still IN the street, IN Oxford street, IN the north of the city, IN London, IN England, IN the British Island, IN Europe, imagining that he was relaxed IN his room, IN the hotel, IN the mountains.

Se osservi attentamente questa frase ci sono rappresentate tutte le categorie, tutte le occasioni nelle quali la preposizione IN può essere usata. Analizziamola più minuziosamente però.

The book = oggetto chiuso
The taxi = mezzo di trasporto
The street = luogo delimitato da confine
Oxford street = indirizzo senza numero civico
The north of the city = punto cardinale
London = città
England = nazione

Room = stanza chiusa

Hotel = edificio chiuso

The mountains = ambiente naturale

Come vedi c’è proprio tutto. Memorizzando così questa frase avresti a “portata di mano” tutte le categorie rappresentate ed ogni qualvolta ti dovesse capitare di formulare una frase con all’interno la preposizione IN, dovresti semplicemente ricordarla per così capire se sati usando la preposizione nel modo giusto.

Ovviamente le prime volte potrebbe risultare un pò “lenta” come strategia, perfino complicata da applicare, ma una volta imparato il meccanismo, riusciresti ad usarla senza problemi e senza commettere più errori!

Se però questo metodo non ti convince, ne avrei un altro da suggerirti. Questo prevede quello di formare un acronimo o sigla con le iniziali della preposizione in questione e delle parole chiave ed indicative di ogni categoria ad essa associata, senza pretendere però che tale sigla possa avere un senso da sé.


Complicato anche questo sistema? Aspetta prima di scartarla, magari facendoti qualche esempio riesco a rendere l’idea in modo più appropriato.

Prendiamo sempre la preposizione IN. L’acronimo risultante potrebbe essere:

INCAZELIT

I = IN
N = NAZIONE
C = CITTÁ
A = AMBIENTE NATURALE

Z = ZONE GEOGRAFICHE

E = EDIFICI, STANZE CHIUSE

L = LUOGO DELIMITATO DA CONFINE

I = INDIRIZZO SENZA NUMERO CIVICO
T = TRASPORTI


Anche qui, l’unica cosa che ti toccherebbe fare è quella di memorizzare questa sigla ed usarla come “guida” nel momento fatidico della costruzione della ‘tua’ frase.

Queste sono solo degli esempi di quelle che potrebbero essere dei metodi probabili che possano agevolare il memorizzare di queste regole. 


Comunque puoi provare anche a tu ad inventare delle frasi e delle sigle più congeniali a tema, diciamo così e certamente, più carine. L’importante alla fine della fiera però rimane solo una cosa: qualsiasi metodo userai, qualsiasi sia la frase o sigla che adotterai, l’importante è che siano funzionali!


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Pubblicato da corsiling

Marcela Mingrone, argentina di Buenos Aires, ufficialmente è una insegnante d'inglese ed ufficiosamente una traduttrice. Nata e vissuta nel suo paese nativo per i suoi primi anni di vita, si trasferisce in Italia, paese che tuttora l'accoglie e che lei ha fatto casa sua. dopo i suoi studi sulla lingua inglese. e durante il suo percorso come insegnante, prova sulla propria pelle cosa vuol dire imparare ed insegnare con metodi tradizionali, sinonimo, nella maggior parte dei casi, di corsi noiosi e perfino austeri, ottenendo come risultato apprendimenti faticosi ed inefficaci. È così che nasce una tecnica di insegnamento tutta sua. Portando la sua esperienza come allieva e la sua capacità come insegnante, si dedica ad educare. grandi e piccini, servendosi del divertimento, tuttavia senza tralasciare l'importanza e la qualità dei contenuti. Consapevole di non poter insegnare la lingua inglese come lo farebbe un nativo anglosassone, la sua tecnica si focalizza su tutte quelle difficoltà che un italiano deve affrontare quando si affaccia all'apprendimento di questa lingua, capendo ed anticipando quelli che possono essere gli ostacoli durante lo studio, e proprio perché affrontate da lei stessa nel proprio percorso formativo.